
Un’anima d’Artista tra le note della Terra, il battito del silenzio e i ruoli della vita.
Luigi Cassandra nasce nell’abbraccio fecondo della Campania, ad Aversa (CE), culla normanna e parte del glorioso Regno delle Due Sicilie, terra di storia viva e fertile creatività. Un luogo dove l’eco del passato risuona, ispirando un presente vibrante. Le sue radici affondano nel cuore fertile di Gricignano di Aversa, custode degli affetti familiari e di memorie preziose, un rifugio dell’anima dove il legame con la terra e le tradizioni si fa ancora sentire. Il suo spirito inquieto e la sua sete di arte lo conducono poi tra le vibranti strade di Napoli, viva fucina di talenti e crocevia di anime, dove la sua anima artistica ha trovato nuove risonanze e ispirazioni. E nel suo peregrinare tra le geografie dell’anima, il suo cuore si fa eco delle voci silenti, paladino di diritti civili e umani, tessendo un impegno costante nella trama della sua esistenza. Infine, il suo cammino lo porta nella Città Eterna, Roma, un palcoscenico maestoso dove la sua arte si esprime in molteplici forme, un luogo di elezione per coltivare i suoi sogni e dare corpo alle sue visioni creative. La sua vita è un viaggio continuo tra queste geografie dell’anima, ognuna depositario di un frammento del suo essere artista e uomo, animato da una profonda umanità.
Il 14 ottobre 1978, trae le sue radici da una famiglia dalle origini contadine, dove la terra parla un linguaggio antico di fatica e sapienza. I suoi nonni, custodi di questo dialogo silenzioso, trasmettono ai genitori un’eredità di autenticità. Luigi, figlio di un padre dall’animo nobile e di una madre dall’amorevole dedizione, respira fin da bambino l’aria di un focolare intimo e protettivo. Un legame profondo con la Terra, un sussurro antico, gli giunge dai nonni. In particolare, nonno Luigi Cassandra amava visceralmente la Terra, la zappava con dedizione e gli insegnava, con parole semplici e poetiche, come essa generosamente produce i suoi frutti, una lezione di vita e di meraviglia che Luigi bambino custodiva preziosamente. Fin dalla tenera età, una passione per il canto, un fremito nell’anima, lo rapisce. Un ricordo luminoso lega i suoi primi passi nel mondo della musica alla sorella Concetta Cassandra, di qualche anno più grande, che lo introduce al coro della chiesa in occasione dei canti natalizi. Proprio in questo contesto, all’età di 10 anni, il suo talento precoce per il canto e la sua voce unica catturano l’attenzione dell’insegnante dei canti del coro. Appena le prime note della sua voce si elevano nell’aria sacra, l’insegnante, colpita da un’emozione improvvisa e intensa, esclama con meraviglia, quasi sussurrando tra sé e sé: “Ma è… è impossibile! Questa voce è celestiale, un canto che si eleva come una voce bianca di rara purezza! Non ho mai udito una voce simile, è un vero e proprio dono divino!”. Sua madre, Giuseppina, è la sua “prima ispiratrice”, destinataria delle sue prime melodie. E proprio come per nonna Cuncettina, Luigi ha continuato a cantare con passione anche per sua madre Giuseppina, sua “prima ispiratrice”, dedicandole le sue prime melodie e condividendo con lei l’amore per la musica che da sempre lo anima. Un legame speciale lo lega anche a sua sorella Concetta. Essendo la primogenita, Concetta ha rappresentato nei primi anni un punto di riferimento importante, una figura protettiva e affettuosa per il piccolo Luigi. La loro passione condivisa per il canto, sbocciata durante le magiche atmosfere dei canti natalizi, ha creato un’unione indissolubile, una melodia di voci che ha segnato l’inizio del suo percorso artistico. Suo fratello Vincenzo Cassandra è il piccolino di casa, nato sei anni dopo Luigi. Questa differenza d’età inizialmente definisce un rapporto in cui Luigi, da fratello maggiore, probabilmente assume un ruolo di guida e protezione nei confronti del vivace e allegro Vincenzo. Crescendo, il divario anagrafico si attenua, lasciando spazio a una complicità più paritaria, dove la simpatia contagiosa di Vincenzo si unisce all’affetto fraterno di Luigi in un’armonia unica, spesso arricchita dai loro canti insieme. Proprio Luigi ha avuto un ruolo nell’indurre in Vincenzo la passione per il canto, insegnandogli specificamente la canzone ‘Il mare calmo della sera’ di Andrea Bocelli. Vincenzo imparò questo brano così bene da esibirsi con successo in ‘Cantiamo Così’, un festival per voci di bambini che Luigi stesso organizzava con successo a Gricignano di Aversa e che giunse fino alla decima edizione. Da quel momento, a Vincenzo è sempre piaciuto cantare, ed è sempre stato un grande fan di Luigi, spronandolo costantemente e mostrando un sincero interesse e sostegno per il suo lavoro sia come cantante che come attore. Anche se la vita di Luigi con la sua naturale evoluzione, la sua scelta di trasferirsi a Roma per intraprendere gli importanti studi di recitazione, ha creato una distanza fisica tra loro, il loro legame fraterno è rimasto un filo invisibile ma indissolubile. Un’affinità di anime che trascende lo spazio, mantenendo intatta la sua forza e la sua purezza, come una melodia familiare che risuona nel cuore nonostante il silenzio circostante. Come versi di una poesia non scritta, il loro rapporto fraterno è un canto silenzioso di anime che si comprendono al volo, un dono prezioso che la vita ha voluto concedere. Non mancano i momenti spassosi legati al canto, specialmente quando Luigi cantava insieme alla nonna paterna Angelina, affettuosamente chiamata Cuncettina. Tra le sue preferite, risuonavano ‘Catarì’, ‘Reginella’ e l’appassionata ‘Te voglio bene assaje’. Tra tutte, ‘Tuppe tuppe marescià’ era una delle sue preferite, spesso intonandola con brio. Nonna Cuncettina era per Luigi una grande fortezza, dispensatrice di sicurezza e protezione incrollabili fin dalla tenera età. Ricorda con affetto come, quando la mamma Giuseppina lo sgridava per qualche marachella, lui scappava subito a rifugiarsi sotto il suo ampio grembiule. Nonna Cuncettina, stringendolo a sé per proteggerlo, esclamava con un sorriso malizioso rivolto alla mamma: “Giuseppina, lascialo stare! Questo piccirillo non lo devi sgridare, è mio! È il mio tesoro!”. E rivolgendosi a Luigi, aggiungeva dolcemente: “Vieni qua, piccirì, vieni qua amore mio, non ti preoccupare amore della nonna, ci penso io!”. E subito dopo, sia nonna Cuncettina che la mamma Giuseppina scoppiavano in una grande risata per questa tenera scenetta di grande amore e affetto. Nonna Cuncettina era una seconda mamma capace di offrire un conforto immediato ad ogni sua pena, un’ancora sicura e un rifugio incondizionato dove trovare sempre accoglienza e comprensione, un punto di riferimento imprescindibile nella sua vita.
Luigi viene notato da una famosa agente di moda di Milano. Grazie ai suoi intensi occhi azzurri e al suo corpo statuario, l’agente lo invita a frequentare un corso di portamento presso la prestigiosa scuola FAIFI, offrendogli una borsa di studio. In questo periodo, Luigi è testimone di importanti campagne pubblicitarie di stilisti di fama nazionale e internazionale. Nonostante riconosca il proprio potenziale nella moda, Luigi percepisce una limitazione espressiva rispetto alla libertà che trova nell’arte, sentendo una maggiore affinità con il canto e la recitazione, dove la sua essenza artistica può manifestarsi pienamente. Questa profonda convinzione lo porta a lasciare il mondo della moda, privilegiando la ricerca di una forma d’arte che possa accogliere e veicolare la sua vera essenza. È nel canto e nella recitazione che Luigi trova la sua più autentica forma di espressione, sentendosi pienamente realizzato come cantante e attore.
Dopo un’intensa formazione all’Accademia Teatrale “Il Primo” di Napoli, conseguita in quanto studente meritevole e grazie a una borsa di studio, culminata nell’interpretazione di Ulisse nella pièce “Terraemotus”, è proprio in questo periodo, anche su consiglio dei suoi maestri, che Luigi prende la definitiva decisione di trasferirsi a Roma per dedicarsi con passione e impegno allo studio della recitazione e iniziare a seguire le orme del grande cinema italiano. Nella capitale, il suo percorso formativo è intenso e variegato: studia il metodo Lee Strasberg con l’Accademia Acting Training Beatrice Bracco, si forma con Francesca De Sapio presso il Duse International, apprende la tecnica di recitazione davanti alla macchina da presa con Jenny Tamburi dell’Accademia Jenny Tamburi, approfondisce il metodo Strasberg con Bernard Hiller, coach internazionale, e studia il metodo di Orazio Costa con Michele Sanzò, suo allievo.
Parallelamente alla formazione romana, iniziano le sue prime incursioni professionali. La prima importante opportunità si presenta nel 2005 con il ruolo protagonista nel film “Vita Smeralda” di Jerry Calà. Subito dopo, seguono le sue prime esperienze televisive di successo con partecipazioni come guest star in “Carabinieri 6” su Canale 5 e in “Don Matteo 6” su Rai. Al di là delle esperienze citate, parallelamente alla sua formazione romana, Luigi ha partecipato ad altri significativi progetti sia cinematografici che televisivi, collaborando con diversi registi di talento, arricchendo ulteriormente il suo percorso artistico. In questo periodo, emerge anche la sua vena creativa come autore e compositore, con la sua iscrizione alla SIAE a testimoniare il suo impegno anche in questo ambito. In questi anni, vive anche significative esperienze teatrali come danzatore nell’opera “Romeo e Giulietta” al Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla, sotto la direzione artistica della leggendaria Carla Fracci, e ricopre ruoli nell’opera lirica “Manon” di Jules Massenet, con la regia di Pier Luigi Pizzi. Queste prime esperienze gettano le basi per una carriera artistica poliedrica, che lo porta a lavorare in produzioni cinematografiche come “Wonderwell”, “John Wick 2” dove ha avuto l’opportunità di recitare con Keanu Reeves, e “La Grande Bellezza” e “The Young Pope” diretti dal premio Oscar Paolo Sorrentino, e nella serie internazionale “Trust” diretta dal premio Oscar Danny Boyle, oltre a serie televisive di successo come “Un Medico in Famiglia”, “Sara”, “1993”, “Resta con me”, “Sirene”. Un ruolo di grandissima importanza e un debutto significativo nella sua carriera è stato quello di Gesù nel musical “Maria di Nazareth”, rappresentato al Teatro Cilea di Reggio Calabria. Nella sua variegata carriera cinematografica, Luigi ha anche fatto parte della Stunt Crew nella prestigiosa produzione di “Ben Hur – Il Remake”, apportando la sua specifica competenza nel combattimento come “Legionario Romano” (Legione Decima).
Questa sua intensa attività artistica ha costantemente catturato l’attenzione dei media e di importanti testate nazionali, che hanno recensito con favore le sue interpretazioni. In particolare, il successo del film “Vita Smeralda” lo ha visto ospite di trasmissioni di punta come “Uno Mattina” (Rai 1), dove ha discusso del suo ruolo e dell’accoglienza del film. Nel corso del suo percorso, le sue interpretazioni nelle diverse produzioni televisive e cinematografiche hanno generato interviste e approfondimenti sui principali canali televisivi nazionali, tra cui Rai 1 e Canale 5, testimoniando l’interesse del pubblico e della critica per la sua evoluzione artistica.
Il cortometraggio cinematografico “Verrà cantando il sangue”, in cui Luigi è protagonista, riceve una menzione speciale durante la 67ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con una giuria presieduta dai Maestri del cinema italiano Ettore Scola, Ugo Gregoretti, Citto Maselli e Gianluca Arcopinto.
Oltre alla sua attività artistica e nel mondo della moda, Luigi è profondamente impegnato nel sociale, partecipando a iniziative benefiche come il Festival dei Tulipani di Seta Nera, eventi con la Croce Rossa Italiana e l’UNICEF, e concerti di solidarietà, sostenendo cause importanti come l’aiuto ai bambini del Policlinico Universitario Fondazione Gemelli – Reparto di Oncologia Pediatrica di Roma, la ricerca sulla Paralisi Sopranucleare Progressiva (PSP) e il sostegno alle persone con disabilità. Inoltre, Luigi si è attivamente impegnato nel sociale attraverso la promozione e il lancio di diverse petizioni online, dimostrando la sua costante attenzione verso tematiche importanti e il suo desiderio di mobilitare l’opinione pubblica per cause significative. Fermo sostenitore della pace e dei diritti umani, si schiera contro ogni forma di discriminazione e conflitto.
La sua dedizione, un fuoco silente che arde sotto la cenere dell’apparenza, e un talento che rifugge le platee chiassose per vibrare in sintonia con corde più intime, trovano eco in riconoscimenti preziosi come l’Oscar dei Giovani, il Premio Speciale Giuseppe Perrone, il Premio Personalità Europea e il Premio Scrivere il Cinema.
Oggi, Luigi Cassandra continua a disegnare la sua rotta nell’arte, un flusso ininterrotto di interpretazioni che si incidono nell’anima di chi guarda e ascolta. Un artista che non si stanca di esplorare le sfumature dell’umano, lasciando dietro di sé non solo personaggi, ma vibrazioni emotive pure. Il suo cammino è un verso libero in continua composizione, dove ogni ruolo è una pennellata di un affresco in divenire. E nel silenzio dopo l’ultima nota, resta l’eco di un’anima che ha saputo trasformare il respiro in arte.
« A te, anima bella che sei riuscita a scrutare e a leggere questo mio prezioso percorso, e a te, meraviglioso cuore che sei riuscito a sentire le mie note: ti ringrazio per avermi accompagnato fin qui con la tua preziosa attenzione e il tuo formidabile affetto. Ci rivedremo presto, magari al cinema, a teatro, in televisione o tra le note di una mia canzone. Ti abbraccio forte e ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni »
Sii felice!
Luigi Cassandra